# Complicanze in Neurochirurgia

È sempre spiacevole parlare di complicanze, ma doveroso.

La neurochirurgia è una branca chirurgica complessa, fatta di interventi difficili e delicati.

Sebbene il tasso di successo sia alto, il rischio di complicanze in alcuni casi può essere significativo.

Ovviamente, le complicanze sono diverse a seconda dell’intervento eseguito e della regione anatomica operata.

Un intervento cerebrale porta con sé il rischio di emorragia, ossia uno stravaso di sangue che può accumularsi determinando talvolta una compressione del cervello. Così come un’ischemia, cioè il mancato afflusso di sangue in un territorio cerebrale provocato dalla chiusura di un vaso.

L’irritazione cerebrale data dall’intervento può provocare crisi epilettiche, talvolta continue e prolungate, che possono generalmente essere gestite con uno o più farmaci antiepilettici.

Talvolta l’asportazione di una massa cerebrale determina inevitabilmente un danno al tessuto encefalico ed a seconda dell’area interessata, possono verificarsi alcuni deficit neurologici, come la difficoltà a muovere il braccio e/o la gamba, oppure una difficoltà a parlare o a comprendere, o ancora una limitazione della vista.

Interventi di chirurgia vertebrale portano ugualmente con sé il rischio di emorragie, non solo nei pressi del midollo o delle radici nervose, ma anche lungo il tragitto chirurgico ottenuto per arrivare al canale vertebrale.

A livello cervicale, ad esempio, vi è il rischio di un emocollo, cioè una raccolta di sangue tra i muscoli del collo, che può determinare una compressione sulla trachea e quindi una difficoltà a respirare.

Oppure durante l’asportazione di un’ernia discale cervicale vi è il rischio di danneggiare il midollo o le radici nervose, provocando deficit neurologici in particolare riguardanti la capacità motoria delle braccia e delle gambe.

Similmente, le radici nervose lombari potrebbero essere danneggiate durante manovre chirurgiche di asportazione di un’ernia del disco o per una stenosi lombare o durante il posizionamento di viti in corso di una stabilizzazione vertebrale.

Oltre ai rischi specifici legati alla tecnica utilizzata o alla sede dell’intervento, vi sono anche rischi generali, come le infezioni chirurgiche.

Sa a livello cerebrale sia a livello spinale, nonostante una accurata disinfezione del campo operatorio ed una copertura antibiotica eseguita prima dell’inizio dell’intervento, vi è un rischio di infezioni, che possono interessare la ferita chirurgica, i tessuti sottocutanei, oppure il tessuto nervoso come nelle meningiti.

Le sequele possono essere molto lunghe ed in alcuni casi avere una certa gravità.

Alcune complicanze sono invece correlate a situazioni mediche di base o terapie farmacologiche.

Pazienti particolarmente defedati, con problematiche a vari organi, come fegato e reni, o che assumono anticoagulanti o antiaggreganti, possono presentare un maggior rischio emorragico o infettivo.

Quando possibile si cercherà di ripristinare un normale assetto coagulativo, ma talvolta situazioni chirurgiche urgenti non lo consentono.

È fondamentale comprendere che non sempre le complicanze sono prevedibili e di conseguenza non sempre riusciamo ad evitarle.

È altrettanto importante saper gestire bene una complicanza e rimanere vicino all’ammalato, cercando di fare l’impossibile per risolverla.

 

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