L’Endoscopia Cerebrale è

una procedura chirurgica che prevede un’incisione cutanea molto piccola, circa un centimetro e mezzo o due al massimo, e la realizzazione di un foro sul cranio, utilizzando un particolare tipo di trapano.

Attraverso questo foro si inserisce un endoscopio, ossia uno strumento lungo e sottile, dotato di un’ottica (un sistema di lenti che permette di vedere sul fondo di una cavità) e di una luce.

Oltre all’endoscopio, è possibile inserire due o tre strumenti, come un aspiratore, una pinza ed una mono/bipolare (per fermare un sanguinamento).

L’endoscopia cerebrale è quindi molto meno invasiva di una craniotomia.

È indicata per risolvere un idrocefalo ostruttivo, ossia una dilatazione del sistema ventricolare legata ad un’ostruzione delle vie di deflusso del liquido cefalo-rachidiano, oppure per rimuovere un tumore cerebrale situato all’interno dei ventricoli, le cavità poste all’interno del nostro cervello.

L’endoscopia cranica può essere utile anche per affiancare una procedura chirurgica a cielo aperto, quando ad esempio bisogna operare in profondità o nei pressi di orifizi o canali molto stretti posti all’interno del cranio.

 

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    Ci tengo in modo particolare a sottolineare che nessuno dei contenuti di questo sito può sostituire in alcun modo una corretta diagnosi. La descrizione contenuta in questa pagina, così come per tutte le altre, va dunque intesa come informativa. Per arrivare ad una corretta diagnosi il paziente deve essere prima di tutto visitato. Potrebbero poi essere necessari ulteriori approfondimenti clinici come esami emato-chimici, indagini radiologiche ecc., prima di arrivare ad una corretta diagnosi finale. Ed è solo così che poi si possono valutare le terapie più opportune. Siano esse di tipo conservativo, come ad esempio la fisioterapia, farmacologica, chirurgiche o la combinazione anche delle tre insieme. Mario Giarletta
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